In occasione del lancio dei nuovi set LEGO di inizio 2023 per la linea Speed Champions, vi riportiamo l'intervista fatta al designer LEGO Christopher Stamp, curatore ormai da anni di questa linea dedicata alle auto più iconiche della storia e che abbiamo avuto il piacere di incontrare durante i Fan Media Days di settembre a Billund.

Dopo una prima introduzione generale per tutti i Fan Media riconosciuti in cui ci ha presentato i nuovi set abbiamo avuto l'onore di poter intervistare Chris con domande specifiche relative ai nuovi set presentati che elenchiamo quindi seguito:

  • Nissan Skyline GT-R R34 dedicata alla versione cinematrografica di 2 Fast 2 Furious
  • Ferrari 812 Competizione A
  • Porsche 936
  • Pagani C10 (nuova collaborazione)
  • Primo double pack McLaren F1 LM e Solus GT

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Durante il preambolo iniziale Chris ha spiegato che:

  • le proporzioni per queste nuove auto sono state riviste
  • sono stati realizzati nuovi chassis per posizionare meglio la minifigure all'interno abbassando il posto di guida (nelle foto vedrete i prototipip stampati in 3D)
  • sono stati realizzati nuovi parafanghi per potersi avvicinare ancora di più alle ruote (ha tenuto a precisare che questo è il limite massimo di avvicinamento possibile)
  • i nuovi parabrezza per i quali è presente una stampa, questa è stata ulteriormente ottimizzata per essere ancora più vicina ai bordi del pezzo
  • infine, oltre a nuovi slope e nuovi vetri è stato realizzato un nuovo mattoncino 1x1 alto 2 che, a detta di Chris, sarà un "game changer" per i nuovi set e per le MOC.

Di seguito invece le domande e risposte dell'intervista.

AFDL: Partiamo subito da come ci siamo lasciati durante la presentazione iniziale: parlaci del pezzo nuovo. Puoi descrivercelo? Com'è nato? Come nascono in generale questi nuovi pezzi? Date un contributo a chi li disegna?

Chris: Il nuovo pezzo è 1x1 alto 2 con il retro arrotondato ed lo stud laterale bucato al centro. Questo permette sia di poterlo angolare sia di poterci inserire un manico all'interno con cui poter sviluppare potenzialmente qualsiasi tipo di struttura. Questo ci permette di fare molto di più di quanto possiamo fare oggi. Attualmente non c'è nulla nel portafoglio LEGO che ci dia questa possibilità. Quindi, dal punto di vista degli elementi, questo crea molte nuove possibilità. Ma il nostro approccio riguado alle Speed Champions è sempre stato quello di progettare elementi che possano essere utilizzati in molti modi. Quindi ci dedichiamo sicuramente alla realizzazione di nuovi pezzi per le auto ma ci chiediamo sempre se poi possano (e se sì come) essere utilizzati anche in altri ambiti e lavoriamo di conseguenza in modo da ottenere nuovi elementi che possano essere riutilizzati in astronavi, case e robot ecc...

Abbiamo un designer ufficiale di elementi nel team, Jeffrey, che in pratica progetta tutti i nostri elementi ed è fantastico. Progetta gli elementi veri e propri, ma tutti noi diamo dei contributi e gli diciamo cosa vogliamo. Quindi molti di questi elementi hanno obiettivi specifici. Ad esempio, il telaio e il passaruota sono stati pensati per rendere più basse le nostre auto attuali. Nel caso delle Speed Champions il progetto nasce attorno alla minifigure in quanto a differenza degli esseri umani, le braccia e le gambe hanno mobilità limitate e questo va considerato nella progettazione.

Un altro esempio relativo alla progettazioni dei nuovi elementi è stato il fatto di concentrarci, per questi nuovi set, sulle spalle dei veicoli. Abbiamo lavorato molto per rendere il più fluida possibile la transizione che avviene fra il parabrezza e la carrozzeria, che in questa scala non è affatto semplice. E questo ha portato alla creazione di nuovi vetri e nuovi slope.

In questo senso abbiamo anche cercato di trovare il giusto compromesso per far sì che le auto di marchi differenti abbiamo design differenti anche in formato LEGO. Se non lo avessimo fatto avremmo avuto auto con, ad esempio, la parte posteriore sempre uguale indipendentemente dal modello.

 

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AFDL: Riguardo alle parti stampa e agli adesivi, la prossima è una domanda che ho in mente da quando avevo 10 anni circa: perchè non stampate tutti i pezzi dei set (dato che avete la tecnologia per farlo) invece di farceli ricoprire di adesivi che poi col tempo si staccano?

Chris: La domanda ammette due risposte. La prima è sicuramente la capacità di ricostruzione. Se decorassimo tutti i pezzi, non si potrebbero riutilizzare per farci altro. Alcuni li stampiamo perchè ci rendiamo conto che se la stampa fosse un adesivo, il bambino ma anche l'adulto avrebbe difficoltà ad applicare su quello specifico pezzo un adesivo in modo corretto. Come ad esempio i parabrezza. Ho fatto fatica anche io ad applicare su questi prototipi gli adesivi (in questo caso non potevo fare altro dato che sono prototipi) e si vede che il risultato finale è scadente. Quindi valutiamo per ogni pezzo se realizzare un adesivo facilmente applicabile oppure fare una stampa se l'adesivo risultasse troppo difficile da applicare in modo da offrire un'esperienza migliore.

Tuttavia alcuni di questi adesivi hanno perfettamente senso perchè se si stampassero i pezzi, poi questi non potrebbero essere riutilizzati per una costruzione, ad esempio, a tema Star Wars che il bambino volesse costruire con la fantasia. Date che sappiamo che molte persone acquistano i set solo come "pacchetto di pezzi" per poi farci altro, non possiamo stampare tutti i pezzi perchè vogliamo incentivare questo tipo di approccio e non limitare l'immaginazione e la creatività.

Il secondo motivo è che abbiamo, sì, la tecnologia per poter decorare tutto. E anche dal punto di vista del prezzo non avremmo problemi a farlo. Solo che se volessimo davvero decorare tutto, non ci sarebbe modo con la linea di produzione e i macchinari per farlo fisicamente e nei tempi giusti. Considerando un set contenente una media di 26 adesivi, questi sarebbero davvero tanti per essere stampati direttamente sui pezzi perchè servirebbero macchinari diversi per ogni pezzo con tutto quello che ne conseguirebbe. Quindi oltre a non volerlo fare per una questione di riutilizzo c'è anche un problema più immediato e pratico che riguarda il fatto che sarebbe letteralmente impossibile stampare così tanti pezzi differenti, immagazzinarli e poi inserirli nelle scatole. È il caso di dire che il gioco non vale assolutamente la candela.

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AFDL: In base a queli criteri scegliete di produrre un modello piuttosto che un altro? Perchè ad esempio avete realizzato la Pagani (come nuovo brand) e la Nissan Skyline del film?

Chris: Le Speed Champions sono una collezione e quindi ogni volta vogliamo mostrare qualcosa di nuovo. Inoltre, nella realizzazione vogliamo dare ogni volta un'esperienza costruttiva diversa dall'auto precedente e questo è possibile scegliendo sempre cose differenti che anche nella realtà sono realizzate in modo differente.

Quindi, di base, il punto di partenza è sempre quello di massimizzare la varietà sia come stili sia come colori. Potremmo fare una macchina da Formula1 ogni anno ma alla fine sarebbe lo stesso modello solo con colori o adesivi differenti.

Anche auto dello stesso brand voglio che siano differenti a livello costruttivo. La Ferrari Competizione è molto diversa dalla 512, sia come silouhette che come tecniche costruttive.

Riguardo ai colori, quest'anno per la prima volta abbiamo realizzato un'auto di colore arancione ad esempio così da avere anche un effetto cromatico particolare quando vengono esposte tutte assieme in fila e non ci sono solo auto bianche, grigie o nere.

Vogliamo avere una varietà di tipi e brand di veicoli così da poter arrivare a tutti i tipi di appassionati di questo mondo.

Per tutti questi motivi cerchiamo di differenziare la linea basandoci sulle auto iconiche a 360 gradi e sono solo le hypercar. A volte poi sono le case stesse che ci contattano mentre altre volte siamo noi a conattarli e a quel punto facciamo tutte le valutazioni del caso.

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AFDL: A proposito di questo argomento, cosa ne pensate del brand Tesla di Elon Musk? Ultimamente è sulla cresta dell'onda per vari motivi.

Chris: Parliamo ormai ogni anno di Tesla e ci stiamo rendendo conto che anche i bambini ne parlano e associano il nome alle auto elettriche e quesot per noi è sicuramente molto importante. Quando parliamo di auto iconiche vogliamo fare qualcosa che sia immediatamente riconoscibile da chiunque soprattutto dai bambini. Ad esempio se vedono un'auto rossa è una Ferrari. E se si parla di auto elettriche queste sono Tesla.

È un buon punto di partenza questo ma non basta per proseguire. Dobbiamo fare tutte le valutazioni interne sia come appeal di mercato dell'auto sia come momento storico. Vogliamo che il set e il veicolo siano realizzati nel modo giusto, nel momento giusto dato che parliamo di auto iconiche e quindi devono avere la giusta valutazione ed il giusto peso per poter essere realizzate.

Non basta solo che siano auto di cui se ne sta parlando tanto ma dobbiamo sempre valutare tutti gli aspetti del brand. L'auto in sé deve essere abbastanza bella da permetterci di offrire un'esperienza di costruzione molto diversa. E deve essere in linea con il marchio. Ci chiediamo sempre "possiamo rendergli giustizia? Possiamo costruirla? È davvero così importante farla?" ed è piuttosto bello ed interessante questo momento di confronto dato che vogliamo fare un'auto che sia il più accurata possibile.

Non vogliamo semplicemente realizzare qualcosa di "simile" per poi metterci sopra gli adesivi e fare in modo che tu la riconosca solo perchè vedi l'adesivo Ferrari o Tesla. Si deve riconoscere dal design e non dagli adesivi.

Inoltre ogni anno realizziamo supercar e hypercar e vogliamo mantenere questa tradizione quindi anche questo ha il suo peso nella selezione del veicolo.

Quindi, in definitiva, nel momento in cui tutte queste valutazioni saranno valutate e definite positive e avremo trovato un modello di Tesla adeguato allora passeremo alla fase in cui contatteremo Elon per capire se si può proseguire.

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AFDL: Parliamo della Nissan e delle auto iconiche viste nei film. Ne vedremo altre in futuro?

Chris: Oh, ho già pensato alla lista dei miei sogni. È come un bambino in un negozio di caramelle. Ma non sappiamo ancora cosa succederà in futuro riguardo a questo argomento. Continuiamo a valutare e verificare i feedback dela comunità relativamente a questo genere di prodotti e muoverci ci conseguenza. Non è solo una questione di volerlo fare perchè "è una cosa cool" ma deve anche essere il risultato di una attenta valutazione.

Abbiamo iniziato con la Charger di Toretto e la DB5 di James Bond e ora la Nissan pensando di allargare la platea di appasisonati cercando di attrarre non solo gli amanti delle auto da corsa ma anche del cinema e della TV (come lo sono io). Sono un grande sostenitore del fatto che, se vogliamo capire se un prodotto funziona, l'unico modo per scoprirlo è lanciarlo e vedere cosa ci dite. Se ci fate capire che non ci piace, allora ci fermiamo. Viceversa proseguiremo. Sono un grande sostenitore di questo tipo di dialogo.

E dato che finora le reazioni iniziali su questi prodotti sono state positive, abbiamo deciso di proseguire con la Nissan Skyline. Anche perchè dopo aver realizzato la Charger di Toretto tutti si sono chiesti: "Dov'è l'auto di Paul?".

Quindi per ora proseguiamo e vediamo come va la Nissan e successivamente decideremo se fare altre auto iconiche cinematografiche.

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Ringraziamo nuovamente Christopher Stamp e TLG per la disponibilità!

Intervista a cura di Simone Bissi e Margherita Farella.